Il Peposo
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Il Peposo nasce come piatto tipico dell’Impruneta, paese rinomato per le sue terrecotte, e fautori di questo inaspettato successo sono stati proprio gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci del Cotto Impruneta

A quei tempi le fornaci lavoravano a pieno regime sia per la realizzazione di suppellettili che per la realizzazione di manufatti per l’edilizia, dando lavoro a molti uomini con turni estenuanti e gravosi. Pensare di dover tornare a casa per il pranzo era inconcepibile, pertanto gli operai si adoperavano come potevano…

Tra le tante sventure avevano la fortuna di avere il fuoco sempre disponibile ma non certo il tempo per cucinare, mettevano quindi in un tegame di coccio, anche questo sempre disponibile, tutti quei prodotti del territorio a buon mercato e che solo dopo sono stati scoperti come eccezionali, come la carne di manzo di chianina ed il vino rosso del Chianti…

Mettevano quindi il coccio con la carne, il vino, il pepe, l’aglio, la salvia, il rosmarino ed il sale in un angolo della fornace, dove la temperatura non fosse troppo calda, lasciando cuocere lentamente anche per cinque ore e si dice che accanto ci fossero anche i fagioli al fiasco

Una volta pronto veniva realizzato un “banchetto” alla meno peggio dove i lavoratori venivano ristorati dal duro lavoro con i succulenti piatti e dalle robuste bevute. Un piatto che sebbene realizzato col vino, con la cottura perde la sua alcolicità ed è anche dietetico in quanto privo di grassi e realizzato senza soffritti…

Immagine dal web (architettandoincucina.blogspot.com)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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