Fagioli al Fiasco
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L’apoteosi della toscanità… d’un lato i fagioli che in Toscana hanno una lunghissima tradizione di variegata qualità (lo Zolfino, quello di Sorana, il Toscanello, il Rosso di Lucca, ecc…) e dall’altro l’oggetto simbolo della tavola toscana nel mondo…

La cottura dei fagioli al fiasco è un metodo di cottura antica… era usanza infatti nelle famiglie contadine, una volta aver cotto il pane nel forno a legna, inserire all’interno del forno spento, un fiasco (spoglio dalla paglia) riempito con fagioli ed “odori”…il calore costante rilasciato dal forno permetteva una lenta cottura esaltandone sapori e profumi…

Il metodo tradizionale vuole la brace, ma in alternativa potrà essere utilizzato il “dozzinale” fornello di casa avendo cura di utilizzare uno spargifiamma per evitare la rottura del fiasco…

Gli ingredienti sono pochi e semplici ma per ottenere un capolavoro consigliamo di utilizzare quelli di qualità quali i fagioli bianchi toscani secchi (scegliete voi quali), olio extravergine Dop toscano, aglio, salvia, pepe e un fiasco “nudo”…

Ammollare in acqua mezzo chilo di fagioli per una notte, quindi porli sgocciolati nel fiasco con un bicchierino da caffè di olio, acqua di ammollo fino a coprire i fagioli, 5 foglie di salvia, 3 spicchi d’aglio senza camicia e qualche chicco di pepe…

Una volta preparato il fiasco tapparlo blandamente con della paglia, carta o ovatta e porlo sullo spargifiamma o sulla brace coperta dalla cenere, facendo molta attenzione che il calore non sia troppo forte… indice per la cottura ottimale è quella di vedere l’acqua sobbollire delicatamente facendo cura che l’acqua copra sempre i fagioli…

Il tempo di cottura è variabile e dipende dal calore della fiamma e da quanta acqua è presente… a cottura ultimata impiattare, salare, pepare, un filo d’olio e buon appetito…

Immagine dal web (static.squarespace.com)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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