Berlingozzo
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Non si sa bene perché ma oggi tutti conoscono il “Plum Cake” ed in pochi sanno cosa sia il Berlingozzo. Un’ostentata internazionalizzazione priva di fondamento che afferma quanto potevamo essere già avveniristici noi più di Cinquecento anni fa…

Risalente infatti al Quattrocento, il Berlingozzo è il capostipite di tutte le varianti successive ed il suo nome pare derivare da Berlingaccio, una festa che veniva celebrata per giovedì grasso e che era dedicata all’abbuffata prima del periodo quaresimale…

Unica nota differente dalle successive versioni è la sua forma a ciambella, per il resto è  un dolce semplice, fatto con rossi di uova, farina, zucchero, lievito, scorza di limone, burro e un po’ di latte. Nel tempo ha avuto anche delle variazioni secondo la zona d’origine, con aromi come l’anice a Lamporecchio, bagnato con l’Alchermes a Firenze e successivamente anche con l’inserimento del cacao…

Esportato in Francia col seguito di Caterina dei Medici, servì da assieme a dolci più prestigiosi come lo Zuccotto, conquistò i palati anche da solo e nei secoli a seguire venne adottato, senza grandi modifiche, diventando quello che oggi tutti conoscono…

Un dolce versatile ed adatto a tutte le stagioni che diventa superlativo se accompagnato dal gelato o dalla cioccolata fusa, ma tradizione vuole che venisse spolverato con degli zuccherini colorati sulla superficie per riportarlo alla sua origine carnevalesca…

Immagine dal web (3.bp.blogspot.com)

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