Antipasto Toscano
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In antichità l’usanza di stare a tavola era ben diversa da quella odierna e molti sono infatti i dipinti che raffigurano i banchetti etruschi, poi romani ed infine medievali, per vedere come le tavole erano spoglie di piatti e stoviglie, ma colme di ogni genere d’alimento come carne, frutta ed anche una serie di fette di pane con olietti, sughi e triti di carne…

Tale usanza coinvolgeva in diversa forma ogni ceto sociale, ma nella Signoria fiorentina durò fino al Cinquecento quando Caterina dei Medici accolse favorevolmente l’uso della forchetta e sposò felicemente le regole del Galateo, redatte dal monsignor Giovanni della Casa di Borgo San Lorenzo. Con lei migrarono in Francia e furono talmente apprezzate che il Galateo venne rinominato in “bon ton”…

I menù nelle corti fiorentine cambiarono, ma non si poteva certo bandire i molti bocconi succulenti, quindi, per aggirare il problema, venne “inventato” l’antipasto che raccoglieva e manteneva l’uso di consumare piccole leccornie golose che qualcuno chiama oggi “finger food”…

Un’usanza che ha lo scopo di stuzzicare l’appetito ed aprire lo stomaco ai piatti più corposi ed importanti, ma che è diventata una portata a se stante per quanto golosa, invadendo poi un’altro appuntamento che è quello dell’aperitivo…

Una portata tanto semplice quanto perfetta, fatta di salumi di vario genere, crostini, intingoli ed ogni genere di verdura sottolio o sottaceto. Tanti ingredienti pronti che il commensale può combinare per ottenere di volta in volta un arcobaleno di sapori differente…

Un’usanza tipicamente toscana nata nel Rinascimento e mantenuta nei secoli, ha conquistato poi i palati fuori dei confini regionali tanto da essere stata battezzata dal mondo come l’antipasto toscano…

Immagine dal web (arezzointuscany.it)

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