Parco delle Cascine
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Detto anche più comunemente “Le Cascine”, è il più grande parco pubblico di Firenze, è una lunga striscia di terreno lunga circa tre chilometri e mezzo e larga più di seicento metri, che costeggia la riva destra dell’Arno…

Venne realizzato nel Cinquecento come tenuta agricola e di caccia di Cosimo de’ Medici, dedita all’allevamento dei bovini ed alla produzione del formaggio, infatti il suo nome deriva dall’antico termine “cascio”, ovvero cacio, formaggio…

Col passare dei secoli la tenuta perse il suo ruolo di azienda agricola ottenendo sempre più il ruolo di parco dedicato alla comunione ed allo svago dei fiorentini. Il Parco delle Cascine divenne infatti un luogo dove poter adunare il popolo per realizzare feste ed avvenimenti come l’insediamento di Ferdinando III nel 1791…

Qui sono state realizzate grandi opere tutt’ora presenti, come l’anfiteatro, la Palazzina Reale (oggi sede della Facoltà di Agraria), la “piramide” come deposito del ghiaccio, la Fontana delle Boccacce, gli impianti nautici delle Pavoniere ed anche l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche…

Un luogo all’aria aperta dalla forte indole sportiva, infatti qui alla fine dell’Ottocento (1898) venivano disputate le prime partite di calcio, qui sono presenti due ippodromi, un circolo tennistico ed una scuola di calcio vivaio della Fiorentina…

Sulla bocca di molti per l’intensa vita notturna delle “signorine buonasera” d’un tempo, di giorno era popolato dalle famiglie e sede delle manifestazioni fiorentine pù importanti quali il mercato quaresimale e la celebre Festa del Grillo…

Ancora oggi è il ritrovo domenicale dei fiorentini e non solo, dove nei mesi più caldi è popolato da famiglie con bambini, gente che corre, coi pattini, in bicicletta e gruppi di giovani che giocano a pallone, ascoltano musica o prendono il sole…

Immagine dal web (teladoiofirenze.it)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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