La Colombina e lo Scoppio del Carro
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Una tradizione pasquale nata a Firenze circa 350 anni fa.Venne infatti realizzato per la prima volta nel 1622, il “Brindellone”, un carro decorato e colmo di fuochi d’artificio, trainato da buoi di razza chianina adorni di ghirlande e portato fino a Piazza del Duomo, nello spazio che si trova tra il battistero e la cattedrale…

Una tradizione sia storica che religiosa che affonda le proprie radici nel medioevo, quando il nobile Pazzino, appartenente alla potente famiglia fiorentina dei Pazzi, passò alla storia come il primo cristiano che riuscì a scalare il muro di Gerusalemme nella Prima Crociata in terra santa del 1099, un’impresa tanto nobile da ricevere in dono 3 pietre focaie provenienti dal Sacro Sepolcro…

Portate a Firenze, divennero ben presto un tesoro religioso prezioso da essere custodito nella Chiesa di SS. Apostoli. Tradizione vuole che per Pasqua siano utilizzate, ormai da quasi mille anni, per accendere il cero pasquale, simbolo religioso della risurrezione di Cristo in quanto luce che impedisce di camminare nelle tenebre e segno della vita nuova…

Dal sacro al profano, nel Seicento alla funzione religiosa si è affiancato un’altro evento molto seguito dal popolo, un rito scaramantico e strumento di predizione dei raccolti e del benessere della città. Da allora, finita la messa di Pasqua, il sacerdote dall’altare del Duomo, con il fuoco sacro del cero pasquale, accende un razzo a forma di colomba (chiamato appunto “la Colombina”, che simbolizza lo Spirito Santo) la quale percorre tutta la navata centrale,vola fuori della chiesa ed accende il carro dando vita ad un tripudio di fuochi d’artificio…

Se tutti i fuochi d’artificio esplodono, allora si prospetta un raccolto ricco e florido e buona fortuna per la città e per i suoi cittadini….

Immagine dal web (intoscana.it)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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