Radicofani
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Situato a pochi chilometri dal confine con il Lazio, Radicofani è un borgo medioevale caratteristico, avvolto dai paesaggi mozzafiato della Val d’Orcia meridionale e sorvegliato dalla sua imponente rocca che svetta su di un colle a quasi novecento metri d’altitudine…

Da sempre considerato un luogo strategico, venne realizzata qui in epoca imprecisata una torre di avvistamento per difendere e controllare i territori circostanti. Le prime notizie certe sulla sua esistenza la pongono alla fine del primo millennio quale possedimento dei monaci di Abbadia San Salvatore ma, dato il suo grande valore cruciale, venne contesa da più famiglie ed egemonie…

Fu contesa con gli Aldobrandeschi, a cui passò per un breve periodo, ma entrò anche sotto la Repubblica di Siena, sotto lo Stato Pontificio (che voleva arginare la discesa di Federico Barbarossa) e fu anche occupata nel Trecento da Ghino di Tacco il brigante gentiluomo definito anche come il Robin Hood italiano…

Visibile già da diversi chilometri di distanza,  dalla terrazza alla sommità della torre, che svetta per altri trentasette metri, si gode un panorama vastissimo sulle terre circostanti, tanto che all’epoca divenne un luogo sicuro dove erigere le prime abitazioni, che diventeranno poi il centro storico dell’attuale borgo e una delle piazzeforti più note della zona…

Talmente celebre da far si che la Cassia, l’antica strada romana che qui attraversa il borgo, divenisse un tratto della Via Francigena, l’asse portante del transito di pellegrini e mercanti che favorirono lo sviluppo del borgo tanto da diventare poi per molti secoli a venire la porta meridionale della Toscana…

Oggi Radicofani è un borgo che ha mantenuto la propria caratteristica medioevale, dove la pietra delle case, del palazzo pretorio e della chiesa contrastano con il verde lussureggiante dell’imponente colle, realizzando un quadro che diventa uno spettacolo per la vista…

Immagine dal web (panoramio.com – Renato Pantini)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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