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Dire che il Pesce d’Aprile sia nato in Toscana non sarebbe del tutto corretto, anche se è stato dato molto dai toscani per mantenere ed evolvere questa tradizione. La Treccani infatti scrive: «… i fiorentini solevano spedire il primo d’aprile i sempliciotti a comperare in piazza del pesce che vi era solo in effigie», dando adito ad intendere che tale usanza possa avere origini fiorentine…

D’altra parte che la goliardia in Toscana abbia radici antiche è noto a tutti, talmente antiche da essere ricordato ancor oggi lo storico ed artistico scherzo che il giovane Giotto fece al suo maestro Cimabue, quando gli disegnò segretamente su una tavola una mosca e poi si divertì a vederlo affannarsi ed intento a scacciarla. Molto più recente, ma di egual ispirazione artistica, fu quello dei “Falsi di Modigliani“, statue realizzate con lo stile di Amedeo Modigliani realizzate da tre ragazzi livornesi, che si divertirono a prendere per il naso a livello internazionale i pomposi critici d’arte…

Una goliardia che ha fatto nascere a Firenze il gioco goliardico degli Ordini Universitari e che ha influenzato, grazie alle numerose università straniere, la comicità dissacrante che si è poi sviluppata in quella che è ora la parodia statunitense. Talmente pronunciata da sfociare purtroppo in passato anche in episodi tragici, come quello del volantino circolante a Firenze che alla fine degli anni sessanta annunciava la messa al bando di tutti i gatti da Firenze. Qualcuno purtroppo lo prese alla lettera e si sbarazzò degli animali gettandoli nell’Arno…

Un’attitudine talmente radicata nel territorio da far sì che il termine “goliardico” sia stato coniato a Firenze e preso come trama per capolavori come i film della serie “Amici Miei” dove la “supercazzola” fa da portabandiera. La supercazzola è un’arte, un esercizio raffinato e dissacrante di dialettica surreale, un atto di liberazione ed irrisione partorito dalla geniale mente di Monicelli e dalle straordinarie capacità di Ugo Tognazzi, che ha trovato terreno fertile a Firenze tanto da non essere mai scomparsa dalle strade gigliate. Tutt’ora c’è chi le sfodera con classe, chi le teme tantissimo, chi proprio non riesce a farla e chi ci ha costruito sopra la carriera politica…

Immagine dal web (firenzetoday.it)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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