Monteroni d’Arbia
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Immerso nello spettacolare paesaggio delle Crete Senesi, dove il verde intenso delle colture si mescola al nocciola ed al grigio della terra brulla, Monteroni d’Arbia è un borgo recente rispetto ai suoi simili, infatti la sua costituzione è avvenuta nei primi anni dell’Ottocento, quando viene scisso dalla podesteria di Buonconvento

Storicamente lo sviluppo del nucleo originario è fortemente legato all’espansione nel Duecento dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena che, nei pressi nell’antico mulino, realizzò una serie di strutture di accoglienza e di ricovero per i pellegrini e mercanti che da qui passavano perché presente la Via Francigena

Essendo questa una delle tappe principali del viaggio, un dato per lo più dovuto ad un motivo logistico più che spirituale, qui storicamente nacquero una moltitudine di alberghi , taverne ed ospedali che difficilmente si possono trovare altrove. Da questa florida economia nacque pertanto nel Duecento un nucleo urbano che, oltre ad essere votato all’accoglienza, divenne anche un centro dedito all’agricoltura e all’allevamento…

Rispetto ai classici borghi toscani, questo non è cinto da mura con all’interno stretti vicoli e tipiche strutture architettoniche medioevali, ma tali caratteristiche sono invece ritrovate individualmente nelle sue strutture sparse per il territorio…

Tipico è infatti il mulino che, risalente al primo secolo avanti Cristo e successivamente fortificato nel Trecento, è sicuramente una delle prime installazioni industriali che la storia ricordi, come anche la Grancia, una tipica fattoria fortificata del Duecento che ben rappresenta l’organizzazione lavorativa agricola intensiva di quei tempi, senza contare poi tutte le pievi realizzate nell’alto medioevo in stile romanico e sparse per le crete…

Immagine dal web (panoramio.com – Renato Pantini)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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