Migliacci o Roventini
Per la serie “del maiale non si butta via niente”… se a Pistoia sono i Migliacci, a Firenze si chiamano Roventini, due nomi per una specialità tipica del centro della Toscana che profuma di riti arcaici…
Il sapore è particolare e deciso e non a tutti piace. La ricetta base prevede la preparazione di un composto liquido, formato da sangue di maiale fresco unito a farina, sale, pepe, olio. Un “intruglio” che viene poi messo in una padella a fuoco vivo realizzando delle crêpes “roventi”…
Il composto può variare molto da zona a zona, infatti se a Firenze i Roventini sono realizzati col composto “nudo e crudo”, man mano che ci si sposta verso nord si raggiunge Pistoia, dove i Migliacci sono arricchiti di bridi, spezie ed anche uova…
Un piatto tipico invernale del mondo contadino (perché è in inverno che s’ammazza il maiale) ma che divenne d’uso comune anche nelle città e data la sua stagionalità, diventava il tipico cibo di strada che competeva con dei mostri sacri come il Panino col Lampredotto o i Necci…
Possono essere dolci spolverati con dello zucchero, o salati con pecorino toscano grattugiato, dopodiché vengono arrotolati e consumati al momento con un buon gotto di rosso toscano…
Immagine dal web (wikipedia.org)