Il Miele della Lunigiana
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Nonostante le molte ricerche effettuate sull’apicoltura, non è ancora certo il periodo in cui l’uomo passò dalla raccolta del miele selvatico alla vera e propria forma di allevamento delle api, ma è certo che ha da sempre saputo come sfruttare al meglio le qualità benefiche del miele, sia come alimento che come medicamento oppure come semplice cosmetico per la pelle…

In Lunigiana le prime notizie certe sulla produzione di miele arrivano dai documenti di Estimo del 1580, nei quali gli alveari presenti erano considerati fonte di reddito e quindi tassabili…

Con un ambiente rimasto ancor oggi incontaminato (qui non esistono insediamenti industriali) e con l’abbondante vegetazione boschiva, la Lunigiana garantisce appieno una produzione del tutto naturale, dimostrata anche dalle caratteristiche organolettiche del prodotto che non sono riscontrabili in alcun altro miele nazionale. Questo ha fatto sì che il Miele della Lunigiana si potesse fregiare per primo in Italia del marchio DOP…

Qui le specie boschive di maggiore diffusione sono l’acacia e il castagno. La prima è entrata a farne parte “recentemente” con la costruzione della rete ferroviaria (veniva spesso utilizzata per consolidare il terreno) e data la sua caratteristica infestante è entrata di diritto nel panorama. La seconda è un simbolo dell’area di riferimento, grazie al quale il popolo della zona si è storicamente sfamato regalandoci oggi piatti tipici di assoluta bontà (Patona, Marocca di Casola, ecc)…

Grazie alla loro fioritura diversificata, l’acacia da aprile a maggio ed il castagno da giugno a luglio, garantiscono una produzione costante ed un prodotto con caratteristiche gustative diverse… il primo è limpido, delicato con sentori di vaniglia adatto come dolcificante o in abbinamento a formaggi freschi… il secondo è molto più forte, aromatico e penetrante per formaggi più stagionati…

Immagine dal web (ambientebio.it)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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