L’Eroica
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Una delle manifestazione più caratteristiche della Toscana, capostipite di una tendenza poi copiata da altri, incarna perfettamente lo spirito sportivo toscano: amante della tradizione, del contatto con il proprio territorio, del bello, ma anche goliardico, genuino ed a tratti poetico…

Nata nel 1997, l’Eroica contava appena novantadue partecipanti, mentre oggi sono diventati cinquemila. Una manifestazione cicloturistica diversa da tutte le altre, un tuffo nel passato, dove gli amanti del baffo arricciato e dagli indumenti d’un tempo, utilizzano ancora le loro bici d’epoca (telaio d’acciaio, pedali a gabbietta, ruote a raggi, cambio sul tubo obliquo) per una “gara” sulle strade bianche circondate dagli spettacolari paesaggi del Chianti, del senese, della Val d’Orcia e di Montalcino…

“… potrei fare anche duecento chilometri, ma preferisco farne settanta e godermi lo spettacolo, ma soprattutto i rifornimenti. “(Stefano Affolti).

Questo è lo spirito. Sì perché non è solo ciclismo “eroico” fatto di fatica su strade difficili con biciclette assassine, ma anche uno spasmodico amore nel godere appieno dei paesaggi che questi luoghi propongono, ed essere “sostenuti” dai prodotti sopraffini locali con salumi, formaggi, ma anche, per i buongustai e meno atletici, pasta e del buon vino…

Un evento folcloristico che ha conquistato il mondo con tappe internazionali (California, Giappone, Spagna, ecc), con lo scopo di salvaguardare il patrimonio delle strade bianche della Toscana con i suoi suggestivi paesaggi, tanto bello da partecipare quanto da assistere, come spettatori che immersi nello spirito vedono sfrecciare appassionati (uomini e donne) vestiti di tutto punto dall’intenso fascino amarcord, con biciclette dell’epoca che a volte proprio adatte non sono…

Come poi non pensare ad un uomo ed un campione che incarna, a mio avviso, l’essenza stessa di tutta la manifestazione… Gino Bartali, ma questa è un’altra storia…

Immagine dal web (eroica.it)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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