Castello di Sammezzano
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Situato nell’omonima località nel comune di Reggello in provincia di Firenze, il Castello di Sammezzano è un castello particolarissimo, che poco ha delle canoniche strutture celebri in Toscana, diventando un’attrattiva unica nel suo genere…

Edificato nel Seicento per volere degli Ximenes D’Aragona nell’Ottocento ha una rivoluzione architettonica grazie all’opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona facendolo diventare una struttura eclettica fatta di stanze multi colore e decori eccentrici. Il parco, che è tuttora uno dei più vasti della Toscana, custodisce una grande varietà di specie esotiche ed arredi quali un ponte, una grotta artificiale la con statua di Venere, vasche, fontane e altre creazioni decorative in cotto…

Tale dimora è il frutto di un proprietario fuori dal comune, un uomo attivissimo, esperto di scienze, filantropo, mecenate, collezionista ed amante del bello, fu socio dell’ Accademia dei Georgofili, vice presidente della Società di Orticultura, Accademico onorario dell’Accademia di Belle arti e promotore per il monumento a Dante Alighieri in piazza S.Croce in occasione del sesto centenario dalla nascita…

Fu anche uomo politico molto impegnato di idee liberali e fiero anticlericale, fu consigliere nel Municipio di Reggello, del Consiglio Compartimentale (poi Consiglio Provinciale) e venne eletto per due volte deputato del Regno d’Italia…

Sebbene fosse senza laurea fu ingegnere, architetto e geologo, permettendo di pensare, progettare, finanziare il castello realizzando in loco e con manodopera locale gran parte dei materiali di cui lo stesso è fatto…

Dopo la Seconda Guerra Mondiale il castello decadde in abbandono, diventando negli anni settanta un albergo di lusso per poi negli anni novanta essere di nuovo inutilizzato. Oggi è di proprietà di una società italo-inglese che ha l’ambizioso scopo di recuperarlo e farlo tornare agli antichi splendori con eventi affini alla vasta cultura del suo fondatore e riaprire al pubblico quelle sale particolarissime come la Sala dei Ventagli, la Sala delle Stalattiti, la Sala Bianca…

Immagine dal web (lifebeyondtourism.org)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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