La Befana in Toscana
Pensando alle festività natalizie, spesso la prima immagine che viene in mente è quella di Babbo Natale che nella notte del 24 Dicembre scende dal camino per portare i doni sotto l’albero. Radicata oramai nelle nostre usanze, se si pensa bene però la figura di Babbo Natale, sebbene derivante dalla storia di San Nicola da Bari, è un’immagine che per come viene proposta (renne, slitta, Polo Nord, ecc…) poco si adatta all’originale e non affine alla nostra tradizione…
Fino alla metà del secolo scorso infatti il panciuto uomo in rosso era poco conosciuto in Italia e la notte di Natale era dedicata esclusivamente all’aspetto religioso con la nascita del bambin Gesù, fatto salvo dell’usanza del “ceppo”. Un’altra data era attesa con frenesia dai bambini dell’epoca, ovvero quella dell’Epifania in quanto, come i Magi portavano i loro doni nella capannuccia, così un’altra figura di origini antiche portava i propri doni ai bambini buoni… la Befana.
Una vecchietta poco conosciuta nel resto del mondo, originaria delle regioni centrali italiane, legata anche ai riti propiziatori pagani affini all’agricoltura e risalenti all’epoca Etrusca, dove si pensava che nelle prime dodici notti d’inizio anno (una per ogni mese) una divinità femminile volasse sui campi per rendere fertili i futuri raccolti. Una credenza talmente forte da essere presa in eredità dai Romani identificandola con Diana ma che successivamente, a partire dal quarto secolo dopo Cristo, venne condannata quando la chiesa cominciò a condannare tutti i riti e le credenze pagane, definendole frutto di influenze sataniche…
Molteplici e controverse sono le storie che avvolgono la figura della Befana, infatti se da un lato era identificata come una vecchia strega a bordo della sua scopa volante e condannata ad essere bruciata ad inizio anno, dall’altro diventava una dolce vecchietta legata proprio al periodo dell’epifania quando, saputo dai Re Magi della nascita del bambin Gesù, cominciò a regalare biscotti e caramelle ad ogni bambino che incontrasse non sapendo quale fosse quello vero…
Da sempre legata ai doni quali frutta, biscotti, caramelle o dolciumi, questa figura ha attraversato i secoli indenne fino al secolo scorso, quando è stata man mano accantonata da chi invece portava giochi e balocchi. Grazie però all’innata indole di conservazione toscana, il mito dell’anziana signora, sebbene impolverato, resiste grazie ai vari eventi realizzati come quello della Festa della Befana di Pistoia e sembra che che proprio nella nostra regione abbia messo radici come nel caso della Casa della Befana di Barga…
Immagine dal web (2013 © keane – barganews.com)