Babbo
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Babbo, un termine tipicamente toscano per indicare quello che nel resto della nazione è chiamato papà o padre, talmente antico da essere citato da Dante nella Divina Commedia «… non è impresa da pigliare a gabbo discriver fondo a tutto l’universo, né da lingua che chiami mamma o babbo» (Inferno | XXXII | 7-9)…
Relegato inizialmente al dialetto toscano, ha conquistato in tempi moderni le regioni centrali ed anche quando non è utilizzato in alcune regioni (in Sicilia babbo indica babbeo), comunque il suo significato è ben noto. Questo molto probabilmente perché, come afferma la Treccani, è un termine “familiare ed affettuoso”, nato sembra dalle prime sillabe infantili e talmente intimo da far sì che abbia conquistato anche il panciuto signore in rosso che porta i doni, tanto da chiamarsi per tutti Babbo Natale…
Non tutte le aree toscane però utilizzano tale termine, esiste infatti una “concorrenza” con papà, un termine anch’esso infantile che altro non è che un francesismo che si è diffuso in Italia Settentrionale e che ha quindi influenzato anche le aree a nord della Toscana. Si passa quindi da un’uso comune di papà in Lunigiana, per poi in lucchesia e nel pistoiese avere un misto d’uso ed essere abbandonato nel fiorentino…