Anghiari
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Anghiari è un borgo talmente ben tenuto e radicato nelle proprie tradizioni tanto da essere presente sia nelle liste dei “Borghi più belli d’Italia” che delle “CittàSlow”. Questo perché oltre alla conservazione architettonica della cittadina, la comunità s’impegna a mantenere le proprie eccellenze quali quelle gastronomiche, artistiche, naturalistiche e folcloristiche…

Sorge su di un colle che domina la Valtiberina, una valle da sempre contesa fra Umbri ed Etruschi, tra Bizantini e Longobardi, fra Toscani e Stato Pontificio; un’area di confine ambita dall’egemonie del tempo per la sua grande valenza economica e strategica dato il frenetico passaggio di mercanti, pellegrini e compagnie militari. Qui vennero combattute battaglie epiche ma, ristabiliti i confini, negli anni successivi la sua posizione ha favorito l’economia del luogo con il brulicante scambio di merci, prodotti e culture…

Anghiari tutt’ora rimane un tipico borgo medioevale fortificato, racchiuso da un’imponente cinta muraria, che custodisce ancora quell’atmosfera antica, fatta dai palazzi signorili, dalle chiese e dai vicoli in penombra lastricati, ma anche alla sua attività principale quale quella dell’antiquariato, che muove artigiani, restauratori e falegnami…

Proprio per la sua posizione strategica ma defilata, Anghiari è riuscita a mantenere la propria identità senza essere influenzata dalle aree circostanti, rimanendo comunque legata alla propria regione. Dimostrazione del fatto qui ancora viene corso (con metodologie diverse) lo storico Palio della Vittoria, che era il palio della Toscana, un evento che celebra la famosa Battaglia di Anghiari, quando i fiorentini scacciarono da queste terre i milanesi…

Una battaglia talmente famosa da essere ricordata nei secoli per l’efferatezza e venne successivamente riprodotta anche da Leonardo da Vinci per il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, ma che poi è andata distrutta…

Immagine dal web (flickr.com – David Nicholls)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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