Amerigo Vespucci
Dillo ad un amico...

Con la frenesia del mondo odierno e lo sconvolgente progresso del secolo scorso, oggi pare tanto ovvio aver scoperto l’America quanto l’esser andati sulla Luna. In effetti tanto ovvio non è se si pensa che negli Stati Uniti una casa è d’interesse storico se è datata nell’Ottocento e che il Titanic è affondato nell’attraversata dell’Atlantico, mentre ci sono riusciti tre pezzi di legno con a capo un genovese…

Cristoforo Colombo, un eccellente navigatore, ha l’onore di essere stato il primo uomo ad attraversare l’Atlantico, ma non quello di essere lo scopritore del Nuovo Mondo che è da attribuire invece ad Amerigo Vespucci. Il nuovo continente venne infatti battezzato “America” da due cartografi umanisti tedeschi, coniando il nuovo termine sulla base del nome del cartografo fiorentino…

Amerigo Vespucci nasce da una famiglia benestante del Chianti fiorentino, sembra di Montefioralle ma, data l’attività notarile del padre, compie i propri studi a Firenze sotto la corte medicea, ottenendo un’eccezionale cultura umanistica e cartografica…

Incaricato da Pier Francesco de’Medici, Amerigo entrò sotto la corte spagnola per le sue eccellenti doti cartografiche e trovò in Colombo sia un amico che un collega. Tornato dal suo celebre viaggio, il navigatore genovese era talmente convinto di essere arrivato in Asia che utilizzò lo stratagemma dell’uovo, già utilizzato da Brunelleschi per la cupola di Firenze, per convincere la corte spagnola…

Incaricato di partire immediatamente per capire se fosse effettivamente l’Asia, nel 1497 venne dotato di nave, ciurma e capitano ed in sette anni realizzò quattro diverse esplorazioni. Concentrate tutte nel sud del nuovo continente, con gli spagnoli esplorò il Venezuela e circumnavigò Cuba, mentre con i portoghesi esplorò il Rio delle Amazzoni, battezzò Rio de Janeiro e si spinse a pochi passi da compiere quello che venne fatto poi da Magellano…

Sebbene fosse al soldo ispanico, Amerigo ebbe un’intensa corrispondenza col suo sovrano fiorentino, raccontando minuziosamente le proprie scoperte. Alcuni storici affermano però che Amerigo Vespucci romanzasse spesso i propri viaggi, caso vuole infatti che nel primo viaggio raggiunse il nuovo continente proprio il 24 Giugno per San Giovanni (patrono di Firenze), ma in ogni caso descrive accuratamente i nuovi territori, i popoli visitati e la fauna, rendendosi conto che quei luoghi non potevano essere l’Asia per estensione territoriale, per cultura indigena e per posizione cartografica. Dopo attenti studi infatti affermò con certezza che quello che era stato trovato non era una nuova rotta per le Indie ma la “quarta parte del globo”…

Una decina d’anni dopo la scoperta di Colombo, le lettere venero raccolte in un opuscolo, conosciuto come il Mundus Novus, ed una volta pubblicato creò uno sconvolgimento politico, teologico e mediatico a livello universale, cambiando da allora la storia del pianeta…

Vespucci successivamente non venne ricordato tanto per le sue esplorazioni o per la sua abilità marinaresca, quanto per l’acutezza nel capire che si trovava davanti qualcosa di più grande di una banale rotta commerciale, fornendo nuovi strumenti di calcolo astronomici, che poi sono serviti anche a Giovanni da Verrazzano, ed un’apertura mentale che stata fondamentale per Galileo Galilei

Immagine dal web (storiadifirenze.org)

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