Agnello di Zeri
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L’Agnello di Zeri è una razza ovina che è riuscita a mantenere intatte nel tempo tutte le sue caratteristiche, grazie all’isolamento in una zona particolare e “nascosta” inserita in un area di confine quale la Lunigiana, una terra toscana stretta tra l’Emilia e la Liguria, fatta da cibi semplici ma gustosi e popolata da gente fiera…

Una razza autoctona a rischio di estinzione per la difficoltà di allevamento poco remunerativo, perché dedita interamente al pascolo, ma che permette all’animale una vita sana fatta di spazi aperti, in continuo movimento e con un’alimentazione totalmente biologica, sia perché si ciba di erbe di campo che per il fatto che qui non esistono insediamenti industriali, tanto da rendere una carne straordinariamente tenera, gustosa e profumata…

Prende il nome dall’omonimo comune lunigianese perché di qui è originaria e solo nelle valli zerasche è rimasta. Le prime notizie certe di questa razza risalgono al Settecento e l’ipotesi più accreditata la indica come un incrocio tra una popolazione ovina settentrionale con quella appenninica, per poi nel secolo scorso essere incrociata con la celebre Pecora Massese

Date le sue attitudini e caratteristiche non è una grande produttrice di latte o di lana, pertanto è per lo più allevata per la qualità della sua carne che, sebbene sia sopraffina, non basta essa stessa a mantenere il già difficile ed oneroso sistema di allevamento. Negli ultimi anni infatti il numero di capi e sceso, tanto da essere costituito  il Consorzio per la valorizzazione e la tutela della pecora e dell’agnello di Zeri, un organizzazione che ha permesso di istituire un presidio SlowFood a tutela…

Secondo il disciplinare l’allevamento deve essere allo stato semi-brado con lunghi periodi all’aria aperta nei pascoli delle valli limitrofe ad un’altezza tra 600 e 1200 metri e solo nella stagione invernale il bestiame può stanziare nell’ovile. L’alimentazione deve essere del tutto naturale ed in particolar modo gli agnelli devono essere alimentati con solo latte materno, erba e fieno locale…

La cottura ideale è fatta tramite l’uso dei tradizionali testi che permettono di conservare tutti i sapori e contribuiscono a mantenere l’estrema delicatezza e tenerezza della carne che diventa croccante la superficie e succulenta all’interno…

Immagine dal web (www.acamp.it)

Written by Francesco Ghezzi

Appassionato tanto di tecnologia quanto di folclore e tanto di innovazione quanto di tradizione, sono convinto che la storia di oggi sia stato il futuro di ieri, e lontano dal linguaggio accademico, racconto la modernità dei simboli del passato come fonte d'ispirazione e slancio verso il progresso... La curiosità, il sapere ed il voler fare sono aspetti che hanno mosso l'uomo nei corso dei secoli: « Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza », pertanto quanto moderni sono Galileo, Leonardo da Vinci, Marconi, Meucci e molti altri ? Poi "Dobbiamo porci una domanda: voglio aiutare la comunità che mi stà intorno a migliorare?"(N.Mandela). Il futuro è nella condivisione... più persone conoscono e partecipano ad un progetto e migliore sarà lo sviluppo dello stesso.

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