Aglio Toscano
Odiato da alcuni per il suo sentore acceso o per la sua digeribilità, ha suscitato sì storie e leggende come quelle sui vampiri, ma ciò nonostante è molto amato per il suo sapore spiccato e per il grande contributo che fornisce in cucina nella preparazione dei piatti. Con proprietà benefiche, sia terapeutiche per la pressione che afrodisiache, è diventando un elemento insustituibile nella realizzazione di molti piatti della tradizione…
Uno su tutti la bruschetta (pane toscano, olio, aglio e sale), ma anche in tutti i piatti di pesce della costa come il Cacciucco, la Pasta alle Arselle, il Baccalà alla Maremmana, ecc… o nei piatti dell’entroterra come nella Scottiglia, nella Pappa al Pomodoro ed anche i Fagioli all’Uccelletto…
Un ingrediente talmente comune nelle cucine che spesso si tende a banalizzare pensando che l’uno valga l’altro, ma così non è. Secondo un’indagine nazionale della Coldiretti infatti risulta che la Toscana, posta al primo posto con 465 prodotti tipici distanziando il secondo (la Campania) di ben 36 prodotti, ha nel suo paniere almeno tre specie diverse: l’Aglio Massese, l’Aglio Rosso Maremmano e l’Aglione della Chiana…
Sebbene siano specie della medesima regione, hanno caratteristiche differenti l’uno dall’altro per gusto e morfologia, tanto da poter avere ognuno il proprio specifico impiego, sia in base alle pietanze che ai commensali. Comunemente presenti nei banchi del mercato d’un tempo, oggi sono diventati dei tesori nascosti da scovare nei propri territori d’origine, infatti spesso la coltivazione è destinata al consumo familiare ed una piccola parte alla vendita ai privati direttamente in azienda…
È l’aglio tradizionale che viene comunemente utilizzato per insaporire il celebre Lardo di Colonnata e tradizione della zona vuole che anche i fiori vengano utilizzati in cucina per la realizzazione di frittate o piatti in genere…
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